
Partenoplay si apre con due interessanti workshop formativi. Si terranno venerdì mattina 24 Gennaio 2025 in contemporanea, dalle 9 alle 14. Sono gratuiti, su prenotazione perché a numero chiuso. Sono rivolti ad educatori, operatori sociali, genitori, esperti di gioco o persone interessate al gioco ed insegnanti, si svolgeranno a Napoli presso i locali parrocchiali della Chiesa di San Vitale in Piazza San Vitale (Fuorigrotta).
I workshop si terranno nella cornice dell’evento Partenoplay. Fanno parte dei 5 eventi di formazione previsti nel progetto Una città per Giocare del Comune di Napoli, Assessorato alle Politiche Sociali – Servizio politiche per l’Infanzia e l’Adolescenza giunto alla sua Sesta edizione. Sono realizzati dalla cooperativa sociale Progetto Uomo, in collaborazione con la Ludoteca Cittadina di Napoli e la Parrocchia di San Vitale.
Nei giorni di sabato 25 e domenica 26 Gennaio a Partenoplay si gioca dalle 10.00 alle 18.00. Le attività sono aperte a tutti gratuitamente, solo su prenotazione (https://www.unacittapergiocare.it/2025/01/10/2025-01-24-25-26-partenoplay-6a-edizione/) fino ad esaurimento posti.
Workshop Partenoplay: La pedagogia del Circo
Nuovi approcci educativi, quando il piacere di agire sblocca il piacere di pensare.
Relatrice: Vera Vaiano – Mimo e clown, esperta di piccolo circo, circo sociale, espressività corporea e didattica teatrale, dirige diversi festival italiani.
Argomenti
- La Pedagogia del Circo e del circo sociale
- L’intelligenza del corpo
- L’improvvisazione come strumento didattico al servizio dell’educatore
- L’errore, il fastidio e “il difficile” come risorsa
- Approcci creativi alla didattica curricolare
- Esperienze di gruppo di Piccolo circo.
La pedagogia del circo utilizza le tecniche e gli approcci tipici del Circo per condurre con bambini e ragazzi un lavoro armonico sul Corpo, lo Spazio, il senso del Ritmo, il Rispetto dell’altro e delle Regole, la scoperta di Sé. Questo metodo si fonda su un approccio motorio che deve essere però solo un pretesto (mai dichiarato). Il lavoro sul e con il corpo dell’allievo parte dalla consapevolezza che il corpo va inteso come motore intelligente e che attraverso Percezione, Attenzione e Memoria aiuta e sostiene la mente nei suoi processi cognitivi di base (Rif. Metodo Mimico di Orazio Costa). Ed è in tal senso che la pedagogia del circo si inserisce a pieno titolo tra gli approcci psicomotori fondendo Attività motoria, Teatro e Psicomotricità.
La pedagogia del Circo non è il Circo, ma fornisce strumenti educativi
La pedagogia del Circo, intesa in questo progetto, non attiene al mondo del Circo tout court, fatto di tendoni, roulotte e tradizioni familiari; non mira a creare piccoli circensi, né vuole mimare una scuola di circo vera e propria con un approfondimento specifico per ogni disciplina. Il progetto proposto vuole fornire a docenti ed educatori strumenti base alternativi e di supporto: per creare numerose occasioni di riflessione su sé stessi, sul mondo che ci circonda e sulla relazione con l’altro ( compagni, insegnati, genitori e amici).
L’obiettivo del corso è la sperimentazione diretta di un metodo che pone al centro dell’attività dell’educatore il lavoro sul corpo dell’allievo.
Espressività corporea e il metodo mimico di Orazio Costa
Il Metodo Mimico per attori di Orazio Costa parte dal presupposto che per interpretare qualcosa è fondamentale trasformarsi per divenire quella stessa cosa. Possiamo diventare qualsiasi cosa perché in realtà il nostro corpo ha una memoria ancestrale e collettiva che è una delle ricchezze più grandi a cui possiamo attingere. Tale ricchezza viene definita da Costa come Intelligenza del corpo. Intelligenza che non è assolutamente subordinata a quella del Cervello, anzi è l’intelligenza per antonomasia E’ il Corpo, composto da sistema muscolo scheletrico e viscere, che elabora le esperienze. Il cervello le registra solamente. In questa ottica si considera il corpo come motore intelligente, si bypassa la mente con tutti i suoi limiti le sue elaborazioni articolate, i suoi blocchi. Attraverso giochi in cui sembra sia coinvolto il solo corpo si riescono ad elaborare, emozioni, ricordi, paure, complicità, passioni…
Tecniche che parlano il linguaggio del corpo, attraverso il corpo per educare la mente. Il corpo viene considerato intelligente: capace cioè di elaborare l’esperienza attivamente già prima che il cervello la registri. Insomma attraverso il lavoro sul corpo, la sua memoria, i suoi limiti e le sue capacità, si mira a sviluppare abilità non solo fisiche ma soprattutto cognitive.
Workshop Partenoplay: Storytelling e gioco di ruolo
Giochi narrativi e giochi di ruolo per una didattica attiva e cooperativa
Relatrice: Vivien Valli – esperta di gioco, docente e formatrice STEM
Argomenti:
• Come apprendono i giovani?
• Prendere parte attivamente alla vicenda
• EduLARP, roleplaying e metodo formativo
• Campi di applicazione – il ruolo nelle STEM
• Applicazioni pratiche storytelling cooperativo
E’ possibile Apprendere attraverso il gioco con storytelling e roleplaying?
La sfida dei professionisti dell’educazione è oggi rendere in qualche modo appassionanti i contenuti dell’apprendimento, per suscitare nell’ascoltatore/discente quell’interesse e quella trasposizione di sé che rendono possibili il trasferimento di conoscenze.
E’ di questa trasposizione che si avverte strettamente il bisogno. I bambini ed i ragazzi di oggi crescono in una “me me me generation”, e non si sentono parte di ciò di cui non sono in qualche modo protagonisti e attori principali, come nei social network o in un videogioco in soggettiva. In “Come un videogioco” Gee propone appunto di studiare il meccanismo alla base dei videogiochi per comprenderne non meramente il successo, ma per valutare quali siano gli elementi grazie ai quali il giocatore apprende in maniera efficace, spontanea e motivata, riuscendo ad applicarsi per ore, provando e riprovando fino a quando non trova una soluzione, ciò che non si riesce più ad attuare nei confronti della fruizione di altri tipi di contenuti che risultano “lenti e noiosi”.
Cosa rende interessante un gioco invece?
Tra i meccanismi principali comuni ai videogiochi Gee identifica la capacità di aggregare attraverso la creazione di un gruppo di affinità, di una community che si riconosce nella stessa passione, che condivide contenuti, che si scambia esperienze, e la costruzione di una identità proiettiva, un “avatar” attraverso cui i giocatori realizzano un alterego in cui riescono a mettersi in discussione ed accettare le sfide senza per questo sentirsi in crisi.
Utilizzando il paradigma del gioco, si coglie come sia ancora viva la possibilità di insegnare/apprendere regole e ruoli per incrementare le capacità di apprendimento, il problem solving, e il controllo del comportamento, attraverso un approccio basato sul fare che è alla base della ormai popolarissima “gamification”. La chiave del processo è passare per la proposizione di contenuti che siano edonici ed eudamonici, ovvero capaci di suscitare condizioni di benessere. Un nodo cardine del gioco è infatti che anche l’errore insegna, non viene semplicemente sanzionato, ottenendo un rinforzo positivo dei comportamenti “giusti” e un riorientamento di quelli “sbagliati”. Non a caso si discute di “edutainment” ed “infotainment”, ovvero di forme di trasmissione delle informazioni e dei contenuti culturali in maniera intrattenitiva.
Roleplaying, Edularp e altri strumenti per “Entrare nel vivo”
Il roleplaying è una tecnica nata a partire dallo psicodramma, che si propone di drammatizzare in maniera strutturata o libera temi, problematiche, situazioni in cui gli allievi/simulatori/attori, seppur in un ambiente protetto, possano far emergere informazioni e comportamenti su cui operare una analisi dei vissuti.
La possibilità di utilizzare questo strumento si estende oggi all’idea dell’EduLARP, un vero e proprio gioco di ruolo live-action utilizzato per veicolare contenuti pedagogici o didattici prestabiliti, traducendo l’istanza di agire per apprendere e stimolare la riflessività dei partecipanti/discenti. Immaginando di calare gli allievi in una simulazione ludica di situazioni che apparentemente esulino da una dimensione di apprendimento, ma che siano capaci di strutturarsi sul problem based learning, si crea lo stimolo enattivo capace di fare da collante per lo sviluppo di nuove competenze e per far emergere quelle possedute.
L’Educational LARP (Live Action Role Play) si basa sull’esperienza in prima persona di situazioni reali (e non) che colloca i partecipanti nel contesto del contenuto, facendoli realmente vivere ed interagire come partecipanti in uno scenario di simulazione guidato dall’educazione. È come se il teatro incontrasse la classe e ne cancellasse i confini. Il gioco di ruolo esiste sin dagli albori dell’umanità, ma solo di recente le persone stanno realizzando quale potente strumento di apprendimento possa essere.
Verranno esaminati alcuni strumenti per introdurre lo storytelling cooperativo (storycubes, fabula for kids) che stimoli la capacità di costruire storie e relazionarsi in gruppo condividendo le regole di un gioco autoregolato, per quindi passare ad una prima forma di gioco di ruolo semplificato.
Info e Prenotazioni per Partenoplay
I workshop di Partenoplay si terranno il giorno Venerdì 24 Gennaio dalle 9.00 alle 14.00. Sono aperti a tutti gratuitamente, solo su prenotazione. E’ possibile prenotare unicamente con il form sul sito https://www.unacittapergiocare.it/2025/01/14/2025-01-24-partenoplay-workshop-formativi/ online dal 14 Gennaio 2025 fino ad esaurimento posti. (non saranno tenute in conto richieste di prenotazione tramite email, whatsapp, telefono).
I workshop a Partenoplay si terranno in contemporanea, quindi è possibile prenotare per un unico evento di formazione.
L’email: info@unacittapergiocare.it è dedicata alle informazioni. In caso di ulteriori richieste è disponibile il numero di telefono/whatsapp 3205776789.



